lunedì 21 ottobre 2013

LA MIRA COL CAMPANILE


     Me ne stavo in paese e in cielo c'erano stormi e stormi di uccelli in attesa di migrare. Intanto si tenevano in esercizio volando intorno al paese. C'erano lì tanti miei amici cacciatori che hanno cominciato a sparare per farsi una bella cena gustosa con 4 soldi. Ma sparavano e sparavano e non centravano nulla, perchè gli uccelli se la svignavano alla chetichella per tutto il cielo.
     Alla fine è venuto Tonio Montenegro che ha detto: "Ora vi faccio vedere io come si spara a un uccello senza essere visti".
    E così se n'è andato sotto un campanile in campagna e di là alzando a perpendicolo il suo fucile ha sparato a una anitra davvero grossa che proprio in quel momento stava volando alto nel bel cielo della campagna.
    L'anitra è stata colpita in pieno. E poi piano piano è planata giù in larghi giri. Si vedeva che era stata colpita e che per lei non c'era più niente da fare.
    Tonio ha detto: "Avete visto? Non si spara mai nel mucchio. Ma se ne prende di mira solo una e solo a quella si spara prendendo con molta cura l'incastro del fucile con la sua prevedibile direzione".
   Comunque aveva preso benissimo la mira aiutandosi con la perpendicolare diritta del campanile.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

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