
Ero in casa e sentivo armeggiare dietro la porta, come uno sfregamento di bottoni di cappotto sul muro.
Ho pensato: "Son fuori casa, è difficile che mi entrino dentro".
Naturalmente ho subito capito che erano dei ladri con intenzioni molto cattive. E così mi sono alzato e sono andato in corridoio, sentivo le voci troppo alte di tono per essere ancora di fuori.
Sono uscito in corridoio e li ho trovati lì, due energumeni di stazza molto alta e imponente che stavano entrando nella stanza della mia fidanzata bionda.
"Ehi, ehi, dove credete di andare?", ho detto loro e subito mi sono fiondato in cucina ad aggrinfiare un coltello molto affilato e lungo. Mi sono sorpreso che non me l'abbiano impedito. Ho preso il coltello e minacciandoli a muso duro li ho messi alla porta. Se avessi avuto una pistola avrei premuto il grilletto dietro le loro calcagna.
"Mi volevano rubare la donna sti bastardi, altro che le scatolette di tonno", mi son detto.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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