sabato 10 novembre 2012

LA CASA IN COLLINA

    Avevo preso una casa in collina e andando intorno mi godevo il panorama per davvero bello e infinito. Sembrava la Puglia. Piccoli paesini si stagliavano raccolti sull'orizzonte come piccoli presepi di grandi eventi.
    C'era un picco di rocce vicino alla casa e allora ho tentato di scalarlo per vedere ancora più lontano, ma era troppo difficoltoso e le rocce troppo franose e scivolose. Ma dopo vari tentativi ce l'ho fatta, rischiando brutto di cadere. E il panorama tutt'intorno che ho visto poi era davvero grandioso. Campi di grano, uliveti, vigneti, ciliegeti a perdita d'occhio. Il colore che vi prevaleva era il giallo nelle sue mille sfumature. E poi ancora paesi piccoli e grandi con tante chiese e castelli antichi.
    "Questa terra è davvero bella", mi son detto. "E io sono davvero contento di aver trovato casa proprio qui".
    Quando sono sceso ho trovato lì, sotto un pergolato, Cesare Pavese che fumava placido la sua pipa.
    "La collina per noi è sempre stata come andare all'avventura. E' davvero strano questo paese che racchiude nei suoi territori quasi tutte le bellezze del mondo".
    Io gli ho sorriso, ma lui non mi ha detto più niente e se ne è andato lento.
    Io gli volevo chiedergli qualcosa, ma me ne sono stato zitto. Era troppo triste la mia domanda...

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