domenica 11 novembre 2012

LA COLPA DAVANTI A SE STESSI

    Ma che è successo alla mia vita?
    E' diventato tutto così senza sbocco.
    Ero con un maglione verde, che mia madre aveva rovinato lavandolo, l'avevo pagato una sterlina a un mercato rionale di Londra, nuovissimo, di pura lana scozzese. E me ne stavo lì, senza far niente, in attesa di licenziarmi da quell'assurdo lavoro di impiegato di cazzate in un ufficio fatto di nulla più qualche altra nullità annessa.
    Si mangiavano spaghetti di plastica conditi con sugo di olio meccanico. Uno schifo che manco i pezzenti si mangiano alle mense dei poveri. Coca-cola calda come brodo, da sputarla appena assaggiata. Tutti in piedi, come ebrei in attesa di scappare da un massacro incipiente.
     La ditta dei panzerotti fritti, dei bicchieri rotti e delle chiacchere lessate.
     Lo spettacolo erano due ragazze che se le davano di santa ragione, il biglietto costava un occhio della testa e uno sconquasso nel portafoglio. Io ero lì per fare il rendiconto delle fotocopie per un libro su un violentatore pazzo di prossima pubblicazione sulle bacheche professionali dei lingotti d'oro editoriali nazionali.
    Falliti, picchiatori, balordi, schizzati di cervello. Tutti però, per una ragione o per l'altra, parecchio in grana.
    Va bene, facciamo questo rendiconto, tanto la stronza che mi dovrà pagare si farà telefonare 3000 volte prima di farlo, perchè l'hanno fatta presidentessa e se la tira un casino ora.
    Tutto, ma trovarti lì nella parte della bagorda legata e traviata, non l'avevo affatto preventivato.
    Sarà il caso che fa il demonio nella vita di tutti.
    "IL CLUB DELLE VIOLENTATE PROFESSIONISTE", così si chiamava il numero di cabaret da 4 soldi.
    Ho avuto pazienza, non ho deluso i miei datori di lavoro bastardi e figli di puttana.
    Chi ci capisce qualcosa è bravo di questa vita.
    E' tutto un gioco, e la scrittura serve per guarire, dice sempre la mia psicoanalista. Lei guarisce di sicuro con 100 euro a botta senza mai fare un cazzo se non ascoltare le mie minchiate insignificanti.

    Il mistero fa sempre colpo, intanto. Quando non capisci un cazzo e ti metti a pensare per 2 o 3 giorni di seguito è un colpo giornalistico sensazionale per la nostra maledetta coscienza con il dannato problema della colpa davanti a se stessi...
     ...Ma se il mondo è così miserevole chi mai può aver colpa?...
    ... Solo farsi tristemente qualche risata si può per almeno tentare di salvarsi...



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