Killing si sbronzava con due bottiglie diverse, una di whisky e una di rhum. La sua tuta di scheletro brillava sotto la palla stereoscopica luminosissima della discoteca, e lui era davvero allegrissimo anche solo per questo. La gente era davvero tutta sballata.
A fianco a noi, atterrato chissà da quale pieneta, il famoso dottor Katzone, il grande mangiatore di donne, reggipetti e mutande comprese. Si annunciava una serata di quelle davvero strepitose... Mitragliatore in berta e bersaglio a targhetta...
E là attorno streghe, megere, fate, ossesse di tutti i tipi e le misure. Non mancava proprio niente. Era la notte della tregenda internazionale... Ognuno faceva un falò di tutti i maledetti lunedì della sua vita... Ognuno buttava tutti i suoi giorni schifosi nel bidone della spazzatura di quella notte immonda... E vai col liscio e con la mano di tresette...
Scorbutici, maniaci, e schizzati di testa tutti uniti per la rivolta globale di tutti gli zombi riuniti...
Il Dottor Katzone reclutava ragazze alla buona e le invitava direttamente nel cesso a ramazzare misteri di ordine universale... Baci, toccamenti e strusciamenti vari... La sua utopia inconfessata era di fare l'amore con tutte le donne del mondo... Era però fermo a quota 5.762, deperite e depresse di strada comprese...
"Il Dottor Katzone è un gran simpaticone, ma è pure un folle totale", mi disse Killing, che in quanto a follia era messo in ottima classifica pure lui...
Il Dottor Katzone faceva collezione di donne da tutto il mondo, e casa sua rigurgitava di miliardi di foto femminili rubate dai siti elettronici di tutta la galassia. Si faceva spedire androidi femminili da una casa specializzata del Texas pure. Era uno stimato collega della mia psicoanalista, ma ignoravo cosa era intercorso tra i due. Nè mi premeva appurarlo più di tanto...
Il Dottor Katzone, Killing, io e intorno una marea di sballate tutte battezzate almeno da tre bottiglioni di birra a testa...
Una folla allucinante, eravamo insieme tutt'e tre. Il quarto non siamo riusciti a trovarlo. Non siamo riusciti a dirci nemmeno una parola, la musica tecno era troppo assordante. Abbiamo bevuto ognuno il nostro Margarita e siamo spariti nelle fole della notte spiritata... Ognuno con le sue fisime e i suoi fantasmi...
Una notte davvero speciale...
Io ho incontrato te in una mia ossessione di passaggio e me ne sono andato a lavorare, perchè ormai erano già le sei del mattino passate...
Il mio lavoro per quel giorno era ramazzare l'acqua della pioggia nel tombino più vicino, avendo cura però di non spazzarci via anche le mie origini dell'India di Colombo, quella che non è mai stata raggiunta ma in compenso però si trovò l'America, scusate se è poco...


Nessun commento:
Posta un commento