domenica 4 novembre 2012

KAFKA A LETTO

     Eva Kant viene a trovarmi a casa e mi chiede perchè mai io non l'abbia più
cercata.
    "E Diabolik?", le chiedo io.
    "Se ne è andato in Argentina a svaligiare una tonnellata d'oro da una banca in via di fallimento", dice lei.
    "Voglio vedere quando sarà alleggerita di una tonnellata d'oro come si rimetterà in sesto", dico io.
     Son donne famose che ti cercano solo per farti fare il servo, penso di lei che mi sciorina davanti tutto il suo profumo di donna fatale.
     Infatti si stanca subito di me e se ne sparisce. In Argentina pure lei, presumo...
     Sono in piena paranoia e me ne sto quasi tutto il giorno sdraiato sul letto senza fare assolutamente nulla. Il letto rovente di domande senza risposte di Kakfa.
    Ho freddo e mi mancano troppe coperte, anche per nascondere le mie disperate illusioni... Non so che fare... Comunque meglio un'illusione fasulla che il nulla... anche se un pò nulla sono pure le illusioni...
    Meglio un grano di frustrazione che non aver più nulla da fare per il resto del bottiglione dello sciroppo della tosse... 
    Mi vergogno e non so di cosa...
    Rabbia, cervello a pappa e voglia di scappare...
     Mister X e Killing come miei migliori amici. Una psicoanalista pazza e arrapata come insegnante di greco e di latino all'università della vita derelitta...
    Stan meglio gli scrittori di gialli che i filosofi oggigiorno, i primi fanno la grana i secondi fanno la fame...
    Nel mio cervello piove, c'è nebbia e nevica nello stesso momento. E i termosifoni della mia passione sono  fuori uso. Nel frattempo dormo pure e sogno a tutt'andare...
      Vorrei mettermi a dormire e alzarmi a Pasqua...
      Ma ho te qui che mi accusi stavolta perfino di essermi fatta tua sorella... Non so che dire... ho l'archivio così in disordine...

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