giovedì 8 novembre 2012

PROBLEMI DI GIORNALISTI

     "Ma che ne sai tu di Frank Masik? Ci sono tre ordini di idee che tu dovresti contemplare prima di poterne dire alcunchè... Primo se sai almeno che lui era in attività segreta, strettamente coperto in tutti i suoi movimenti. Secondo era uno dei migliori sul campo. Terzo e non ultimo tu non sei in grado di dirne nulla, per il semplice motivo che non sarai mai a conoscenza completa del complesso arco del suo fare, segreto e no... E allora faresti prima a star zitto e lasciar perdere".
    Il giornalista rimase di stucco. Davanti a lui scorrevano le immagini di un monitor, dove effettivamente scorreva la vita di Frank Masik, ma francamente non si capiva niente.
    Il tipo tirò un ghigno di estrema soddisfazione e si gustò la sua vittoria su tutta la linea.
    "E te ti sei scordato di Federico?", mi fa il tipo rivolgendosi a me.
    "Chi Federico?", faccio io.
    "Andiamo bene. Non ti ricordi più dei tuoi vecchi amici di liceo? Bell'amico che sei allora!", mi fa lui.
    "No, no. Ti sbagli, me ne ricorderei se fosse stato mio amico. Sei tu che ti sbagli", faccio io.
    "Ma non andavi al liceo di Gioia con Dick il Macellaio, che ora fa il segaossa ortopedico all'ospedale di Giovinazzo?", mi fa lui.
    "No, no. Vedi che ti sbagli? Dick il Macellaio andava un anno prima di me. Io ero in una classe successiva", gli dico io.
    Il tipo lascia perdere il discorso e si allontana.
    Rimango solo con il giornalista che ormai è rimasto del tutto senza argomenti.
    Nella stanza a fianco ci sono 4 belle donne che si stanno giocando a ramino lo stesso uomo. Non vince nessuna e sono tutte molto tristi.
    "Guarda che Frank Masik era un grande attore, quelle 4 donne son lì che giocano a carte per vincerselo ma non credo che se lo vinceranno mai. Comunque che fosse pure un agente segreto lo ignoravo pure io", dico al giornalista.
    Il giornalista mi squadra come se fossi un pazzo. Se ne va a un bar e si mette a bere birra con una tizia, di spalle mi indica con un dito e la tizia scoppia a ridere.
    A me viene voglia di tirargli una coltellata da dietro senza dirgli alcunchè, ma non mi va di tornare indietro con il tram, e poi il coltello me lo devo ancora comprare...
    I giornalisti comunque son tutti delle gran teste di minchia, parlano e parlano e non sanno mai un cazzo...


Nessun commento:

Posta un commento