mercoledì 14 novembre 2012

IL CORVO IN INDIA

    Eravamo in India lungo un corso di città infinito, tutto pieno di mendicanti che ci cercavano  l'elemosina. Io e il Corvo, avevamo finito i soldi, ma i bambini con in braccio altri bambini erano davvero ossessionanti. Non eravamo ricchi, avevamo dato fondo a tutti i nostri averi, ma la povertà del mondo era certo molto più grande della nostra minuscola generosità. Le mani ci tremavano dall'angoscia, intorno a noi la normale follia di lambrette e vacche che si avviavano alla loro velocissima e lentissima vita quotidiana.
    Il Corvo mi disse:
    "Io parto domani, non ce la faccio più a reggere tutta questa miseria. Il mio cuore non regge più di un paniere per volta".
    "Il mio forse regge fino a due panieri, ma non è mica tanto più forte del tuo", dissi io.
    Il Corvo partì il giorno dopo.
    Io sono ancora qui che devo riempire ancora il mio secondo paniere.
    Il cervello gestisce sempre il proprio libero arbitrio con una volontà che va sempre tra il nulla e l'infinito, come d'altronde un pò tutte le cose...

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