lunedì 12 novembre 2012

ANTISTENE ALLA TERRA DEL FUOCO

     C'era una riunione di redazione di un giornale politico, e avevano chiamato pure me a partecipare per preparare il numero del giorno dopo.
    C'era il grande capataz Massimino D'Alano, il grande capo fallito e rifallito. Mi aveva dato un passaggio tanti anni prima al porto di Bari, e da quel tempo non l'avevo visto più.
    "Hanno scritto un articolo su un giornale argentino della Terra del Fuoco, dove si racconta che in Italia si campa di elemosina come ai tempi di Antistene, e pure secondo i dettami di quel filosofo capo indiscusso di tutti gli straccioni del mondo. Chi vuole rispondere?", dice lui.
    La ciurma della redazione al completo rimane zitta. Allora io alzo la mano e dico: "Rispondo io".
    "Bene", dice il capataz. "Poi vedrai che scriveremo qualcosa anche sui tuoi libri".
    "Troppa grazia, Sant'Antonio", dico io.
    "Beh, potevo anche ricordarmi prima di partecipare a queste riunioni di redazioni della minchia", penso.
    Apro il computer e clicco su Word, documento di 20 cm x 5cm. Un articoletto sciropposo ci entra bene.
    E così dico un pò a tutti, anche se per la verità nessuno più mi stava a sentire:
    "In primo luogo Antistene è greco e allora il suo pensiero ha a che fare con la Grecità e non con l'Italia, anche se certe attinenze senza dubbio ci sono, così il grande giornale sconosciuto della Terra del Fuoco sono da rigettare al mittente, che di greco, latino e ostrogoto italiota capisce come il cane di teologia..."...
    Poi rifletto e mi dico:
    "Ma chi l'ha mai letto questo giornale sconosciuto di una landa remota argentina come la Terra del Fuoco? Questo grande lider fallito se n'è andato all'aceto, è rincoglionito, è diventato pazzo alla fine... Eppure vuole scrivere articoli su di me... E' un pazzo totale, ormai... L'hanno messo già in pensione, ho saputo, per quanto vale così tanto...".
   Continuo a scrivere l'articolo ma senza molta convinzione...

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