Dopo un pò quel cornuto mi telefona e mi fa: "Stai attento che ti stanno cercando per picchiarti!".
"Ma che dici? Perchè dovrebbero picchiarmi?", gli chiedo io abbastanza arrabbiato.
"Son venuti a parlare con me e io gli ho detto delle cose", mi fa lui bofonchiando.
"E che gli hai detto? Di che infamia mi hai accusato?", gli chiedo io, completamente fuori di me.
"Di niente. Di niente", dice lui e cade la linea.
Io me ne sto a piazza Duomo. Gli ho ragalato due libri a quel fottuto e chissà cosa è andato a dire in giro di me. Mi deve 300 euro ora sono ormai 4 anni.
Se vogliomo picchiarmi mi devono prendere alle spalle, altrimenti non son sicuro che ci riescono.
Poi penso di nuovo sicuro di me: "Non ho fatto del male a nessuno e così mi viene di non temere mai niente e nessuno".
Si vive comunque per strada, da poeti. Non è una vita facile, è il nirvana.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO


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