IL GIURAMENTO
Me ne stavo in un campo, e lo giravo tutto intorno. C'era lì il professor Franco Zero che aveva tutta l'aria di volermi fare un gran rimprovero, non so di cosa. Io allora sgattaiolavo via e prendevo per un altro campo.
Su un viottolo, chissà come, mi veniva di fare un giuramento di fedeltà a Ernst Bloch e a Jean-Paul Sartre.
"Cari Maestri, vi prometto solennemente di esservi sempre fedele, e di non tradirvi mai. Vostro Joseph".
Chissà se mai qualcun'altro aveva mai fatto un giuramento del genere ai propri maestri. Non so.
E allora ricominciavo ad andarmene per i campi. Il professor Franco Zero sempre dietro, che mi voleva fare a tutti i costi quel suo maledetto rimprovero, ma proprio di quelli grossi.
Sapevo anche perché, voleva essere lasciato in pace, visto che non c'era più. E io invece ci avevo scritto un intero romanzo su, mannaggia alla peppa! Sì, che aveva ragione da vendere per rimproverarmi!
Gli altri, gli altri, che maledizione sono a volte! Specialmente quando fanno delle cose che noi non vogliamo assolutamente!
Ma chissà, io qualcosa credo di averla salvata.
Franco voleva rimproverarmi ma in effetti non mi diceva niente. Questo significava che forse, dopo tutto, un po' contento era... Credo...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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