PANINI CON LA MORTADELLA
Ero con Tonino Coniglietto e Peppino Amatulli ad Acquaviva, ce ne andavamo per la salita del Castello Normanno a un negozio alimentari per farci un panino.
"Eh, ne abbiamo fatto di cazzate nella nostra adolescenza, ma possiamo pure dire che ci siamo divertiti un casino", dico io.
"Eh, e divertirsi con Tonino Coniglietto era già una bella impresa!", dice Peppino Amatulli.
"Poi con quell'altro posapiano di Antonio Superbone... poi. Sì che è stato un bel divertirsi!".
Andiamo nel negozio alimentari e ci prendiamo un panino alla mortadella a testa. Quando io mi ricordo che la mia fidanzata Beatrice d'Este non è con me.
"Ehi, vado a cercare la mia bella!", dico ai miei amici.
"Vai, vai, che forse è andata a trovare il suo ganzo!", mi dice malignamente Tonino Coniglietto.
Vado a cercare la mia fidanzata in piazza del Teatro del paese. Le telefono ma il telefono mi manda uno strano messaggio che non capisco mica. Me ne vado in ansia...
Passa di là Peppino Tabacco e mi saluta:
"Ehi, Joseph! Come va?", mi dice.
"Bene, bene. E te?", faccio io.
Ma quello mi vede fin troppo distratto e mi lascia perdere.
Passa di là anche il dottor Peppino Netta, più alto di quel che mi ricordavo io, un mio vecchio compagno delle elementari, con la madre maestra, mi passa vicino e fa finta di non vedermi.
Me ne vado verso il Teatro, sacramentando e bestemmiando che non trovo la mia donna. Ma mentre sto già pensando al peggio, ecco la mia Beatrice che sbuca tra gli alberi della piazza e mi corre incontro.
"Joseph! Joseph! Son qua, il telefonino non mi funzionava!", mi dice ansante.
"Ma vaffanculo!", le dico io da lontano, tra i denti.
I miei amici mi ridono dietro, con i loro maledetti panini con la mortadella...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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