C'era Giorgio Bocca, mio vecchio collega spugna libraio. In paese c'era stato un mezzo alluvione e tutto era allagato. Tra la strada e il marciapiede scorreva addirittura un fiume.
"Attraversa! Attraversa!", mi urlava Giorgio Bocca, che era dall'altra parte del carrugio e che dovevo attraversare per andare a vendere libri con lui.
"Ho paura che la corrente mi trascini via!", gli dico io.
"Non è tanto forte! Non aver paura! Attraversa!", mi urla di nuovo Giorgio.
Io allora mi avventuro nelle acque, e con me altre persone. Come temevo la corrente del fiume è troppo forte e io ho paura di essere trascinato via. Vedo intanto con angoscia che parecchie persone, che avevano tentato la sorte con me, sono portate via dalla corrente e risucchiate senza pietà.
Io vado sotto, ma per fortuna Giorgio mi allunga una mano e mi salva.
"Hai visto che ce l'hai fatta?", mi dice.
"Ma vaffanculo!", gli dico io tutto trafelato e inzuppato. "Un altro pò e annegavo!"
Effettivamente potevo aspettare una mezz'oretta e la furia della corrente sarebbe passata. E potevo attraversare la strada senza pericoli.
Penso a quelle persone che sono morte per il semplice motivo di attraversare una strada della minchia...

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