Vado in macchina per la città. Ha piovuto di brutto e tutte le strade sono lucide e scintillanti di luci che rifrangano dappertutto.
Passando da una via sconosciuta ti vedo a una finestra che mostri lasciva il tuo corpo bellissimo.
"Ma che fa là?", penso con la mia mente che ha una specie di vertigine e quasi mi fa perdere il controllo della guida.
Immagino che sei lì a curare la tua bellezza, o a mostrare le tue calze scure alla città.
"Chissà", penso.
Forse non mi ami, ma perchè ingannarmi? Potresti tranquillamente dirmi tutto e poi andartene. Ma forse ci sono certe donne che vogliono avere tutto, forse anche tutta intera la città.
Forse tu sei una di quelle.
Un attimo. Poi continuo a correre nella notte.
"Ma che giorno è oggi, dovrei ricordarmelo per il futuro", mi dico.
Ma non so assolutamente che giorno sia. E' notte intorno a me, e dopotutto io non ho neanche la macchina.
"Non dovrei essere nemmeno in giro a quest'ora tra tutte queste strade bagnate di città", penso con sollievo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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