Sono in un'osteria. Vecchi tavoli di legni antichi. Bottiglie e donne dappertutto. Non si distinguono i volti nè delle donne nè delle bottiglie. Appesi alle pareti vecchie locandine di spettacoli teatrali molto spinti, pubblicità di birre che ormai non fa più nessuno da tempo. Un manifesto invita a fare il giro del mondo su un transatlantico inglese in partenza da Londra il primo giorno di primavera.
C'è un viavai dal cesso delle donne da non credersi.
"Vanno a rifarsi il trucco", penso, ma non ne sono tanto sicuro. Forse vanno a tradire i loro uomini sotto il loro stesso naso. Chi può dirlo?
Seduta con me al mio tavolo c'è una tipa che non fa altro che sbadigliare.
"Te credo. Me ne sto sempre a parlare di questa minchia di filosofia", penso tra me e me.
Una tipa in maschera fa le foto a un ragno.
"Ognuno ci ha i suoi gusti", penso.
Una ragazza mi sorride da lontano.
"Quando sono lontane da me mi sorridono, quando sono con me si annoiano", penso sfiduciato.
Mi bevo la mia birra. Distolgo il mio sguardo e d'un tratto la ragazza che era con me sparisce.
"Sarà andata a sbadigliare da qualche altra parte", penso. "O finalmente a parlare a manetta con qualche suo connazionale".
Già, come poeta io mi sento totalmente straniero con tutti.
Anche il ragno se ne sparisce via, e la tipa in maschera si mette a fare le foto a me.
"Mai vista quella maschera", penso io. "Chissà chi sarà?"
Quella mi sorride e mi dice, quasi mi avesse letto nei pensieri:
"Sono la tua mente".
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

Nessun commento:
Posta un commento