Me ne andavo per una strada di campagna lungo un crinale che dava in alto al bel paese di Loseto, con la sua bella chiesa antica. Seguo la strada e poi a un certo punto mi ritrovo in un largo spiazzo, lì fervono preparativi di azioni di guerra.
Ci sono tantissimi marinai, istruttori e una fila sterminata di botti. Sembra che sia una scena di vendemmia, anche perchè lì si stendono a perdita d'occhio tantissimi campi di vigne.
Mi avvicino e cerco di capire l'ambaradan.
"Mettiamo dei marinai d'assalto in una botte di rovere e poi la buttiamo in mare, quando incontrano una nave nemica balzano fuori e l'affondano", mi spiega un comandante istruttore della marina.
"Ingegnoso", dico io. "Davvero ingegnoso".
Vedo i poveri marinai ficcarsi nelle botti di rovere con moschetti arrugginiti e delle semplici baionette, poi altri marinai chiudono le botti con coperchi di legno e dall'alto di un dirupo le buttano in mare. Cadendo in mare le botti evitano per miracolo scogli minacciosi, e poi lentamente le botti, trascinate dalla corrente, prendono il largo, finchè non diventano che degli sparuti puntini neri lungo la tenue linea dell'orizzonte marino.

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