sabato 20 ottobre 2012

LA STANZA DELLA PSICOANALISTA

    Quando sei sdraiato su un letto che non è tuo perdipiù a svuotare il sacco delle tue oscure malefatte di tua esclusiva proprietà intellettuale, morale e immorale, ti senti proprio come uno scheletro che viene visionato da un radiologo alla buona, che poi deve dirti se la tua lingua dimenticata in chissà quale cassetto di un mobile di una casa da dove ti hanno cacciato almeno 3 secoli fa, è incarbugliata oppure no. Poi così conciato, cioè scheletro nudo e bisnudo, devi tirar fuori il cartoccio delle lenticchie e offrire all'analista.
    Che scena! Uno scheletro che si alza e bacia pieno di passione la psicoanalista! Devo averla vista da qualche parte, in qualche disegno di traviato, questa recita da grangruignol... La Psiko si è subito bloccata, mettersi con un pazzo forse le avrebbe contagiato la follia, e chi può dire infatti che non sia un mostruoso bacillo? L'ho palpata però, e non era male. Io ero tutto rigido come si può immaginare. Ma era tutto ridicolo. Lei voleva la scarica elettrica che dà di solito il fuori di testa. Forse è una fantasia erotica usuale delle strizzacervelli, chi lo sa? Comunque poi si è riavuta e ha fatto la finta tonta, come nel suo stile. Ma credo di averle scartabellato un pò di volumi di pregio con quelle mie manate prensili. Basta fare finta di niente e tutto torna a posto, tutti uguali gli intellettuali, non puoi sbagliare di una virgola.
    Forse non ha un uomo. Attaccarsi a uno scheletro appena alzato dal lettino delle torture cinesi significa un bel blocco di arretrati. Chi cura la follia? Un altro folle marticolato...
    Dammi luce, dammi il sole, baby...
     Il letto non è il suo, e il deficiente è autorizzato a fare il ganzo. Sesso con lo scheletro. Killing deve prestarmi la sua tuta di carnevale la prossima volta. I film di Ponzoni non dovevano essere tanto male in fase di montaggio. Le ombre fanno davvero la bella vita in queste città disabitate di gente normale. 
    La stanza della psicoanalista non è messa male, è linda e pulita come dovrebbe essere qualsiasi anima, ma vaglielo a dire al conduttore di tenere pulita la cabina di regia con tutta quella baldoria e tutta quella deboscia d'accatto che ci si combina... L'ombrello è nel portaombrello, la cicca è nel portacenere, la sedia è bella possente dietro la scrivania, i libri sono tutti ordinati e credo mai nemmeno sfogliati, come davvero deve essere se la compagnia è delle più illustri... Le piante sono belle verdi, a loro l'acqua non manca mai. Le mattonelle del pavimento sono lucidissime, appena lavate con l'acido solforico e il cianuro. Ricordi strani non ce ne sono in questa stanza, quelli sono solo dei fottuti rincoglioniti che si credono in cura, come se ci fosse la cura ai brutti ricordi... Io son qui per recuperare uno scontrino della spesa, mi sembra di pensare, un conto venuto male chissà quando... 
     Se vuoi farti credere le devi sparare grosse, i dettagli devono essere delle mongolfiere a fuoco, altrimenti tutti ti danno un'occhiata di gran pena e ti rimandano al mittente, come un pacco molesto che ha sbagliato indirizzo.
    Fa finta di niente, ma il culo ce l'ha non c'è male. Cosa succederebbe se ora mi mettessi io a psicoanalizzare lei? Non ne ho voglia, sono stanco. E poi chi se ne frega? La sua stanza è perfettamente in ordine, c'è anche un vago odore di profumo di supermercato nell'aria. Cambia la federa al cuscino a ogni persona che si alza dal suo lettino. Lei è una persona a posto...
    Minchia, ma dove cazzo sono venuto a capitare nella mia vita sgangherata?...
   

Nessun commento:

Posta un commento