TRENI

    Ero in una stazione e c'erano tanti treni che dovevano partire. Io andavo a un binario e mi dicevano sempre che quel treno in partenza non era il mio. Ma loro non sapevano mica dove dovevo andare io, quale era la mia meta, e nè tantomeno quale era il mio intento vero nel mio gironzolare per la stazione, solo che tutti lontanamente intuivano che poichè ero in stazione molto presumibilmente ero lì per prendere un treno, e questo in effetti era abbastanza intonato alla verità, anche se devo confessare che io stesso sapevo solo che dovevo pertire ma non avevo assolutamente deciso per dove. Troppe le città del mondo, troppe le aspettative, mie e  altrui, perfino troppi i misteri che si nascondono in ogni posto adibito alle partenze come poteva essere una stazione ferroviaria, e questa del tutto sconosciuta a me. Sapevo solo che la vedevo per la prima volta, di tutto il resto che la riguardava non sapevo assolutamente niente. Nè a quale città mai appartenesse nè tantomeno per quali destinazioni mai partivano i suoi treni che in continuazione lì preparavano per il viaggio. Ciònonostante tutti si sentivano autorizzati a dirmi: "Questo treno in partenza non è il tuo".
     Così io me ne andavo a cercare un altro. E anche lì invariabilmente: "Non è il tuo treno questo".
     Dopo tanti e vani tentativi arrivo in un binario dove staziona un treno molto vecchio, in partenza alle 9 in punto per una città di cui mi sono guardato bene di informarmi, sempre per paura di essere cacciato via. Stranamente son salito su e nessuno mi ha detto niente. Così sono andato a prendere posto e mi sono messo ad aspettare fiducioso. Ma sono arrivate le 9 e il treno non è partito. Me ne son rimasto lo stesso sopra e ho aspettato. L'orologio segnava le 9 e 30. Poi le 10, poi le 11. Alle 12 mi son fatto coraggio e ho chiesto a un ferroviere di passaggio:
    "Scusa ma perchè questo treno non parte? E' già un pezzo che aspetto"
    "Questo treno è guasto, signore, non può partire", ha detto lui e è andato via.