giovedì 4 ottobre 2012

L'APRISCATOLE

   Questo libro per dir la verità non avrebbe mai dovuto esser scritto. Ma la mia psicoanalista mi ha imposto di farlo e io ho obbedito. Dice che ho moltissimi spazi segreti che in analisi non vengono mai fuori, dice pure che io son capace addirittura di controllare i miei sogni. E allora spera che con i miei scritti fatti assolutamente a ruota libera lei possa ricavarci qualcosa per il suo genio. Si prende 100 euro a botta... minchia m'è già scappato il primo lapsus, ma poco male, lei mi ha detto che mi perdonerà tutto, bontà sua. Te credo anch'io perdonerei tutto a una persona che ogni volta che l'incontro mi porta 100 euro. Non so cosa mai se ne farà di tutte queste mie cazzate che andrò sciorinando per queste pagine, ma è lei la strega cattiva del film di paperino, e io mi devo adeguare. Fatto sta che lei è bellissima, e poichè ho la sua licenza di scrittura totale, dico pure senza tante ipocrisie che è davvero una gran figa. Sarà contenta per le sue classifiche e i suoi aggiornamenti sui paranoidi come me. Tanto, per ogni possibile evenienza, il mio numero di telefono ce l'ha. Io per conto mio non mi farei nessun tipo di preblemi. Tanto sono già iscritto al corso di laurea in follia all'università di tutta questa baldoria cittadina. Non faccio nomi per pura carità di patria, la mia naturalmente.
    So che c'è qualcuno qui in giro che se le divora le mie parole. Legge tutto fin nel profondo della mia bottiglia di aceto là in cucina. La sua mania è che vuole leggermi nel pensiero. E smania di sapere cosa faccio quando rimango chiuso nella mia camera, o vado di notte in giro per la foresta nera. Ma io le mie giornate me le sciroppo come mi va a me. Ho smesso per fortuna di andare al liceo. Lì esageravano davvero con i compiti di latinorum e le traduzioni dal greco antico. Il vocabolario della mia anima qualcuno me l'ha bruciato e allora hai voglia a voler sapere il perchè dell'idea da uno come me. 
    Il mostro si nasconde nell'ovvio, mi ha detto la psicoanalista. E se lo dice lei bisogna crederci, anche se io mi farei una grassa risata ogni volta che mi spara queste battute di film alla Woody Allen. Ma rispetto e buzzamento. Che farci? Per me dice a tutti le stesse cose. Per 100 euro non c'è mica da fare una grande letteratura, si può copiare pure, tanto i miliardi di libri degli strizzacervelli chi mai li conosce? Io no, nè ci tengo. Nemmeno loro credo. Ma quello che credo io non importa a nessuno. Ma mi ha chiesto di tenere le mie memorie, quasi fossi il marchese De Sade, o lo scquartatore di Londra. Mi ha detto pure di essere preciso sulle persone che conosco, cercherò di fare il mio meglio, che non è chissà che, lo riconosco.
    Per conto mio qui c'è qualcuno che l'ha pagata per farmi fare queste esercizi di amanuense da 4 soldi, e magari sei tu, che vuoi sapere tutto di me anche se vuoi vedermi morto. O vivo ma da ammazzare appena mi incontri di nuovo. Le tue nefandezze non le ho mai capite fino in fondo e allora non sono attrezzato per cavarci granchè oltre la mia lurida e insopportabile ignoranza, come mi hai detto tante volte tu.
    Naturalmente qui, tra queste pagine lardellate, arriveranno anche in tanti: i curiosoni, i ficcanaso, i miscredenti, i matti come me. E te, che sono arciconvinto che ti nascondi sotto il lenzuolo del letto del demonio. Io? Non so chi sono io. Così sono fuori rosa. Mi è totalmente estraneo perfino il mio nome. Mi ha amato solo un gatto nella mia vita a me, e, minchia!, era pure una gran gattone nero. Se devo essere sincero e dire tutta quanta la verità sono stato davvero felice con te. E non so proprio perchè mi hai fatto tutto quello che mi hai fatto. La psicoanalista mi dice che me lo sono scordato, ma io non me lo sono scordato: è come se me lo fossi scordato perchè tanto adesso non sono più cose vere. E allora continuo a pensarti e son d'accordo così con tutti gli altri che mi giudicano uno psicotico davvero eccellente.  

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