Ero su un'impalcatura davanti a un palazzo e mia madre Antonietta mi diceva di scendere altrimenti avrei potuto farmi molto male. Allora io le obbedisco e scendo.
Lì vicino passa Borlux, famoso uomo di potere, con il suo solito codazzo di segretari, gorilla e leccaculo. Mi dicono che sta cercando uno psicoanalista e che vuole farsi consigliare da me. Io accetto di aiutarlo, perchè magari di ricambio lui può aiutarmi con i miei libri.
Ha molta fretta e devo parlargli camminando, anche abbastanza velocemente pure.
"Praticamente la psicoanalisi è un trascrivere insieme a un'altra persona, appunto lo psicoanalista, la propria storia. Quindi un raccontarsi in due la propria stessa storia. Raccontandosi la propria storia tutto diviene alquanto più chiaro, e può presentarsi evidente un errore che commettiamo di continuo rispetto a noi stessi e che intralcia di brutto la nostra stessa vita, avendone piena coscienza può venire facile eliminarlo. Questo può avvenire già dopo la prima seduta, oppure dopo la decimilionesima. L'analisi del proprio io può risultare così infinita...", dico io.
Borlux mi dice:
"Non c'è un metodo più veloce per venirne a capo?"
"Credo di sì", dico io.
"Bravo! In che maniera allora?", dice lui.
"Tutta la questione per la psicoanalisi riguarda il sesso. Allora bisogna aver ben chiaro che per quanto riguarda la donna il suo intento nel rapporto sessuale è quello di castrare l'uomo, solo così risolve tutti i suoi problemi", dico io.
"Uhm... Buono a sapersi... E per quanto riguarda l'uomo?", dice lui.
"Per quanto riguarda l'uomo la faccenda è più semplice ancora: l'uomo nel rapporto sessuale con la donna vuole ritornare nell'utero materno, e là rimanerci, senza aver bisogno più nè di mangiare nè di respirare addirittura, ritornare a una vita totalmente garantita e assicurata, stando di nuovo tutto intero nel corpo della donna non ha bisogno nemmeno più del rapporto sessuale...", dico io.
"La psicoanalisi è tutta qui?", dice lui.
"Più o meno sì", dico io.
"Grazie, Mister, mi hai fatto risparmiare un sacco di tempo", dice lui.
"E di soldi soprattutto", dico io.
Lui va di frettissima e sta per scappare via del tutto.
"E i miei libri?", dico io.
"Rivolgiti al mio segretario...", dice lui, e scompare in un tunnel...
Il suo segretario della minchia sparisce dietro di lui senza nemmeno che io abbia il tempo di dirgli neanche una parola...
"Sempre il solito maledetto figlio di puttana", gli sibilo dietro io.


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